La storia di Asiago e Cima Ekar

Crediti: testi di Lina Tomasella (AdR 1999), elaborati a partire dalla tesi di laurea di Michela Maria Zaupa "Storia della Specola di Padova dalla fondazione al 1985" (Università degli studi di Padova, Dip. di Astronomia A.A. 1989-90, Relatori: G. Romano, L. Pigatto). Immagini Archivio INAF Padova. ©1999

L’Osservatorio Astrofisico di Asiago fu fondato nel 1942 con l’inaugurazione del telescopio Galileo dell'Università di Padova, la cui cupola argentea spicca tra verdi prati in località Pennar, circondata e protetta da una fitta abetaia. Fino a quell'anno le osservazioni si erano svolte dall'antica torre della Specola che, fin dal 1767, ha ospitato l’astronomia padovana e nella cui secolare storia la sede di Asiago affonda le sue radici.

L’Altopiano, per la quota, le poche luci allora presenti, la trasparenza dell’atmosfera e la buona percentuale di notti serene, fu scelto per ospitare quello che all'epoca era il più grande telescopio in Europa, il Galileo, con il suo specchio primario del diametro di 122 cm. In brevissimo tempo l’Osservatorio di Asiago si distinse a livello internazionale soprattutto per gli studi sui fenomeni di variabilità stellare.

Negli anni successivi furono progettati e realizzati nella stessa sede due telescopi di tipo Schmidt, strumenti a grande campo che permisero di scandagliare vaste zone di cielo, dando notevoli risultati nella scoperta di stelle nove, supernove, stelle a flares e, in generale, di variabili esplosive. Negli anni settanta venne realizzato telescopio Copernico da 182 cm a cima Ekar, una delle alture che sovrastano la piana di Asiago. Il Copernico è a tutt’oggi il più grande strumento ottico sul suolo italiano. Nel 1997 la stazione astronomica di cima Ekar fu dedicata alla memoria di Leonida Rosino, il direttore che più ha contribuito allo sviluppo dell’Osservatorio ad Asiago. Nel 1999, in seguito al trasferimento ad Ekar dello Schmidt 67/92, l’originaria cupola in località Pennar venne trasformata in sala multimediale, struttura interamente dedicata ad attività educative per le scuole e per il pubblico.

Da Padova ad Asiago

La storia della Specola di Padova ha inizio nella seconda metà del Settecento ed arriva fino agli anni '30, quando Giovanni Silva divenne direttore dell'Osservatorio patavino. Da subito egli si adoperò per dotare l’astronomia padovana di un grande telescopio, indispensabile per le moderne ricerche astrofisiche che avevano assunto un ruolo preponderante nei confronti dell'astronomia classica di posizione. Fino a quel momento, infatti, le ricerche condotte alla Specola erano essenzialmente di carattere geodetico e teorico, o rivolte alla determinazione della posizione di stelle, pianeti o comete per il calcolo delle loro orbite. Silva iniziò i primi lavori di carattere astrofisico a Padova, utilizzando il piccolo equatoriale Dembowski (obiettivo di 19 cm), posizionato in un cupolino nei pressi della Specola, con il quale si occupò dello studio di alcune stelle variabili. In seguito il bisogno di rimanere al passo con gli sviluppi degli altri Osservatori europei e americani, indussero Giovanni Silva a cercare un luogo adatto alla costruzione di un nuovo, grande telescopio, da far operare lontano dalle luci della città.


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Giovanni Silva