Storia e MAB (Museo, Archivio e Biblioteca)

L’Osservatorio Astronomico di Padova è una delle principali e più antiche strutture dell’INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica, Ente Pubblico di Ricerca, nel quale è confluito nel 2001. L’Osservatorio, infatti, fu istituito con Decreto del Senato della Repubblica di Venezia nel 1761; successivamente si identificò la torre maggiore del Castelvecchio della città quale luogo ideale ove realizzarlo. I lavori per trasformare la torre in Specola presero avvio nel 1767 e durarono dieci anni. Da circa 250 anni, dunque, presso l’Osservatorio Astronomico di Padova si svolge la ricerca astronomica istituzionale di tutto il territorio veneto, e tutti i beni storico-culturali qui conservati sono la testimonianza tangibile di questa attività e del contributo apportato dagli astronomi locali allo sviluppo e al progresso dell’astronomia italiana e internazionale. 

Il Servizio Beni Culturali dell'Osservatorio Astronomico di Padova si occupa pertanto di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale dell’Osservatorio, custodito nella Biblioteca, nell’Archivio Storico e nel Museo. Il Servizio lavora in rete con tutti gli altri Osservatori italiani per realizzare, in forma coordinata tra le diverse strutture dell’INAF, attività di conservazione e fruizione, sostenendo la valorizzazione e la conoscenza critica del patrimonio anche attraverso appropriati studi ed idonee iniziative archivistiche, bibliografiche e museali. Nella sua globalità, tutto il patrimonio storico-culturale di INAF presente sul territorio italiano costituisce una delle collezioni più importanti e preziose nel campo della storia della scienza, non solo a livello italiano ma anche sul piano internazionale.

Il museo La Specola è stato istituito dall'Osservatorio nel 1994 e da allora esso è regolarmente aperto al pubblico, accogliendo annualmente circa 6000 visitatori. Appartiene alla tipologia di casa-museo, poiché la torre, gli ambienti, gli strumenti e gli arredi ivi collocati sono gli stessi che servirono all’attività degli astronomi nel Settecento e nell’Ottocento. Il Museo possiede una collezione scientifica di circa 150 strumenti storici, databili dalla metà del Settecento fino ai primi anni del Novecento, di cui un’ottantina esposti. Ha un forte inserimento nel territorio ed è sede di attività di ricerca storica. 

Intitolata al terzo direttore dell'Osservatorio, la biblioteca "G. Santini" possiede un ricco patrimonio librario suddiviso in un Fondo Antico (ca. 800 monografie edite fino al 1830), un Fondo Ottocentesco (oltre 2000 volumi, editi tra il 1830 e i primi anni del secolo scorso) e nella Biblioteca moderna (ca. 10.000 unità fisiche).

L'archivio storico conserva diverse tipologie documentarie: registri di osservazioni astronomiche e meteorologiche; carteggi; rendiconti economici; resoconti di missioni scientifiche, fotografie, mappe, disegni, ecc. per un totale di circa un centinaio di serie archivistiche. La documentazione conservata è fonte primaria insostituibile per la ricerca storica, in particolare per quella legata all’attività museale.