Il lavoro scientifico al Galileo


Crediti: testi di Lina Tomasella (AdR 1999), elaborati a partire dalla tesi di laurea di Michela Maria Zaupa "Storia della Specola di Padova dalla fondazione al 1985" (Università degli studi di Padova, Dip. di Astronomia A.A. 1989-90, Relatori: G. Romano, L. Pigatto). Immagini Archivio INAF Padova. ©1999

Quando iniziò la progettazione dell'Osservatorio di Asiago, Giovanni Silva ebbe fra i suoi collaboratori Francesco Zagar (che divenne Direttore dell'Osservatorio di Palermo nel 1936, di Bologna nel 1938 e di Milano nel 1948), Ettore Leonida Martin, trasferito a Padova da Torino nel 1922 e poi nominato Direttore dell'Osservatorio di Trieste nel 1947, Antonino Gennaro trasferito a Padova da Carloforte nel 1935 e Salvatore Taffara trasferito da Catania nello stesso anno. Zagar, Taffara e Gennaro si trasferirono ad Asiago nel 1942, subito dopo l'inaugurazione per dedicarsi all'osservazione con il nuovo strumento ed estendere la ricerca scientifica all'astronomia fisica, nei due campi della fotometria e della spettroscopia.

Nel primo periodo furono effettuati alcuni studi per determinare le potenzialità del nuovo strumento. Questi studi compresero la determinazione della longitudine e latitudine dell'Osservatorio e le rettifiche e determinazioni di costanti strumentali del riflettore 122 cm; studi sulla flessione dello spettrografo, consegnato ad Asiago dalle Officine Galileo nel 1946, e sul suo potere risolutivo. Queste prime pubblicazioni di carattere tecnico sono raccolte nei Contributi di Asiago Volume I.

Alla fine degli anni 40, il personale scientifico di Asiago era composto dagli astronomi sopra citati a cui si aggiunsero nel 1947 Giuseppe Mannino e Giuseppina De Strobel.

Se si tralasciano alcuni lavori sulla posizione delle comete Oterma 1, Oterma 2 e Whipple-Fedtke dedotte da fotografie prese con il riflettore 122 cm di Asiago in montatura newtoniana del 1942, il lavoro scientifico vero e proprio iniziò quando nel 1946, finito il conflitto mondiale, arrivò ad Asiago lo spettrografo a prismi e altri strumenti di misura per le lastre. Venne allora compiuta una serie di contributi scientifici nel campo delle stelle variabili, delle nebulose e degli ammassi stellari: Posizione di tre nebulose planetarie (Zagar); Grandezze fotovisuali e fotografiche della Nova T CrB (Taffara); Sul moto proprio relativo di alcune variabili tipo SS Cygni (Mannino, Rosino); Osservazioni fotografiche e fotovisuali ed elementi provvisori della variabile ad eclisse LN Cygni (Taffara e Mannino); Periodo e curva di luce della stella variabile IV Cygni (Mannino); Velocità radiali di Zeta Ursae Majoris e nuovi elementi dell'orbita (De Strobel); Ricerche sugli ammassi globulari (Rosino); Grandezze fotovisuali della variabile BL Cassiopeiae (De Strobel) e molti altri, i primi lavori scientifici raccolti sempre nei Contributi di Asiago Volume I.

Vennero ad Asiago per utilizzare il nuovo riflettore anche molti astronomi provenienti degli Osservatori di Arcetri, Merate, Bologna e da Istituti internazionali come Parigi e Manchester, segno della grande vivacità del nuovo ambiente scientifico. Tra gli altri, Zagar, prima astronomo residente ad Asiago e poi Direttore a Milano, Righini, astronomo e poi direttore di Arcetri, Leonida Rosino, astronomo prima a Cagliari, poi a Bologna e, dal 1953, succeduto a Silva nel ruolo di Direttore dell'Osservatorio nella sede di Asiago prima e Padova-Asiago poi.

Dal 1992 il telescopio è stato provvisto di CCD. Il numero delle osservazioni con emulsione fotografica effettuate con il 122 cm è il seguente: