Discorso di A. Cunico

Discorso di Cunico

E' per me di somma soddisfazione poter porgere alle Eccellenze Vostre, a Voi Rettore Magnifico dell'Ateneo Patavino, ai Docenti, a tutte le Autorità qui presenti, nonchè a tutti i Sigg. Congressisti, ospiti graditissimi, il fervido benvenuto ed il saluto più cordiale della Città di Asiago che ho l'onore di rappresentare.

L'Altopiano ed Asiago in particolare, culla di Uomini che in ogni campo di attività e specialmente in quello del sapere benemeritarono della Patria, si sono grandemente compiaciuti per la progettata erezione su questa terra di un Osservatorio Astrofisico di cui oggi, auspice la volontà del Duce, possiamo vedere realizzata l'opera e valutare l'importanza in relazione alla potenza del cannocchiale di cui è stato dotato.

E mentre Asiago, da un lato, accoglie con commossa esultanza fra i suoi monumenti anche questo non meno insigne, dall'altro l'Università di Padova, che ospitò il sommo Pisano negli anni più operosi e tranquilli del suo insegnamento, non poteva onorarne la memoria meglio che con questa meravigliosa iniziativa che serve a continuare quel metodo sperimentale nello studio della natura e dell'universo astronomico che ha capovolto la visione del mondo, dapprima statica e senza progresso, mentre oggi per merito di Galilei trionfa una concezione dinamica evolventesi e rinnovantesi in ogni settore della vita.

Doverose, pertanto, le onoranze che la Nazione oggi tributa al sommo Astronomo, alle quali Asiago si associa con tutta l'effusione del suo patriottismo, ed esprime altresì l'augurio, il più fervido e sicuro, che con questo mirabile strumento l'occhio vigile dell'astronomo possa, coadiuvato anche dalla naturale meravigliosa limpidezza dei nostri cieli, realizzare nuove positive scoperte sulla natura degli astri, dalle quali la scienza non potrà che sommamente avvantaggiarsi.

Amedeo Cunico